OPERE SIGNIFICATIVE
Il mio interesse artistico per la luce nasce all’interno dello studio per la natura, dalla mia pittura di paesaggio. Facevo dei viaggi in Crimea ogni anno per due mesi e dipingevo sempre piccoli paesaggi. Da qui a poco a poco è cresciuta l’idea della luce.
Piotr Merkury
I soggetti di carattere più naturalistico mostrano di avvalersi del medesimo linguaggio dei quadri a tema sacro. Le raffigurazioni delle stagioni sono condotte con una sottigliezza di disegno e uno sgranare dei colori che sembrano recuperare il simbolismo denso di sensorialità della pittura di fine Ottocento. E altrettanto deve dirsi per le nature morte, trasposizioni degli effetti sperimentati nelle rappresentazioni degli Angeli. La visione metafisica investe tanto il visibile, dunque, che l’invisibile. Anche le vedute paesistiche sono passate al filtro di soluzioni astraenti, caricandosi di un contenuto interiore.
Stefano Gallo
La sua opera sembra appartenere a due mondi, laddove senso prospettico e consistenza luminosa costituiscono un’unica diffusione, essenziale e materiale, concentrata e scintillante, immensa per quanto finita. Così, piuttosto che mettere insieme gli elementi di due universi concettuali differenti, sembra indicare verso un’origine capace di accumunare tra loro sacro e reale.
Claudio Comandini
Non voleva essere definito «pittore religioso» a causa dei temi proposti nelle sue opere: «Io sono un pittore religioso anche quando dipingo una natura morta», diceva. Dietro ad ogni suo elemento raffigurato era evidente la presenza del Creatore.
Cristina Siccardi
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